7.5.13

Una presentazione particolare




Ieri sera, intorno alle 18.00 sono andato alla Fondazione Pannunzio, in V. Maria Vittoria, ad assistere a una presentazione piuttosto particolare. La particolarità non era tanto nel libro presentato, ma nel fatto che il libro - fisicamente - non era presente. Si trattava di un libro uscito in versione cartacea una ventina di anni fa dalle edizioni La Tartaruga e attualmente esaurito, rinato in questi mesi per volontà dell'autrice in formato elettronico, un libro di 113 pagine, che costa 1,34 euro e che si può acquistare qui.[1]
La presentazione in sé si è rivelata piuttosto interessante. Il libro è Eros in bicicletta di Elisabetta Chicco Vitzizzai, ovviamente presente alla presentazione, in compagnia di Consolata Lanza e di un pc manovrato dal marito di Elisabetta con tanto di booktrailer. Un insieme tecnologicamente avanzato, curiosamente rivolto a un pubblico di età abbastanza avanzata ma per nulla scandalizzato o impressionato o prevenuto. 



«Un e-book sfugge alle politiche di esaurimento, di scomparsa, di eclissi del libro», ha notato Consolata, «rimane in commercio finchè lo desidera l'autore, sfuggendo alle politiche editoriali». 
Non male, vero? Consolata ed Elisabetta hanno mostrato che un libro può esistere indipendentemente dall'esistenza di un editore, può sopravvivere per anni e anni anche senza essere un best-seller, può continuare il proprio discorso sino a esaurire naturalmente la propria esistenza.  
Eros in bicicletta racconta le vicende di una ragazza alla fine dell'800, desiderosa in maniera assolutamente sconveniente di poter inforcare una bicicletta nonostante il parere contrario della famiglia. E la ragazza, Giulia, fa appello a qualsiasi stratagemma, anche a quelli che la famiglia e in particolare la signora Catterina – la temibile, vittoriana nonna di Giulia – considera riprovevoli oltre ogni dire. Una piccola storia narrata con tutta la cura e lo scrupolo di una narratrice curiosa e capace di ricostruire con attenzione il vivere quotidiano di una famiglia borghese di fine Ottocento a Torino, tra malattie mentali vere o sceneggiate, Lombroso e la sua disapprovazione verso la bicicletta, i disordini sociali, il collegio, la vita militare e la tranquilla, letale vita di una città dabbene. Un buon libro, scritto con ironia ma senza distacco, con il piacere - tutto sabaudo, ammettiamolo - di sorridere senza mai sogghignare o ridacchiare. 
Ma lascio per un attimo la parola a Consolata che parlò del libro qualche mese fa sul suo blog, Anaconda Anoressica

incantevole racconto d'ambientazione torinese in cui l'emancipazione femminile passa attraverso le ruote di una nuovissima invenzione, anche se non si tratta ancora di quelle fatidiche quattro ruote che presto cambieranno il destino della città. Giulia cambia il proprio destino pedalando, e la penna precisissima e ironica dell'autrice ne segue i vagabondaggi che la porteranno verso la libertà.
 
Ma la cosa davvero importante e meritevole di una segnalazione è che al termine della presentazione non c'è stata la corsa al tavolino con le copie da acquistare per strappare una firma all'autrice, ma la corsa all'autrice per prendere nota dell'indirizzo dal quale scaricare la propria copia. 
Ho partecipato a qualche centinaio di presentazioni in vita mia, non poche organizzate direttamente dalla libreria nella quale ho lavorato per anni, ma è la prima volta che assisto a una presentazione senza libri e senza editore. Un modo molto radicale per cominciare a definire il futuro del libro, degli autori, delle librerie e delle case editrici.
È molto probabile, e non so ancora se augurarmelo o se temerlo - in fondo ho fatto il libraio per trent'anni e più -, che questo genere di presentazione sia soltanto la prima di una lunga serie. 

Elisabetta Chicco Vitzizzai


[1] riporto qui la frase apposta dall'autrice nel proprio sito per quanto riguarda la precedente edizione (cartacea) del suo libro: 

«L'ebook amazon EROS IN BICICLETTA sostituisce LE ALI DI MERCURIO (La Tartaruga editore), poichè è l'unica edizione totalmente riveduta e autorizzata dall'Autrice, che ne detiene tutti i diritti, compresi quelli di pubblicazione e commercializzazione.»
 

4 commenti:

consolata ha detto...

Grazie Max! Anch'io penso che sia stato un momento importante quello di ieri, l'ingresso dell'ebook, questo sconosciuto, in luogo di cultura tradizionale come il centro Pannunzio. Auguro a Elisabetta (e a te, a Silvia, a me stessa, a tutti quelli che hanno imboccato questa strada) di correre liberi e felici sulle ali di un Mercurio digitale.

Massimo Citi ha detto...

@Consolata: grazie per gli auguri. In fondo carneadi come siamo io e Silvia possiamo giusto sperare in un generale "rompete le righe" ed e-book per tutti. Da un certo punto di vista, comunque, è davvero un punto di svolta. Vedremo come andrà a finire.

Davide Mana ha detto...

Molto interessante.
Quando ho cercato spazi in cui presentare il mio ebook sulla Via della Seta ho incassato solo picche proprio perché il libro non è "reale" (hahaha!) e nessuno sapeva come/voleva fare una presentazione su un libro privo di presenza fisica.
Al punto che la terza edizione la farò in cartaceo.
Però mi interessa soprattutto il lato tecnico della presentazione - come fare con i partecipanti che, seguita la presentazione, ne vogliono subito una copia, magari autografata?

Massimo Citi ha detto...

@Davide: la presentazione di iersera è stata basata in primo luogo sul booktrailer. Un buon booktrailer, di una durata adeguata - quello del libro presentato e che ho inserito nel post è di una decina di minuti - è un ottimo elemento. In secondo luogo potrebbe essere consigliabile una penna con il testo da vendere agli interessati. Mi spiego: quando facevo ancora il libraio avevo sentito un paio di grossisti che vendevano penne da un 2 Mb a 1 - 1,50 euro cad. Nel caso si può vendere penna+libro a 2,00-2,50 euro, magari aggiungendo sulla penna altri testi brevi e il booktrailer. Ovviamente i grossisti erano disponibili a concedere un prezzo del genere su minimo 100 penne, ma avendo in programma più di una presentazione penso che la cosa sia fattibile.